Business digitali: fenomeno virtuale o realtà conclamata?

39Marketing-Assintel
Ieri ho avuto il piacere di partecipare ad un evento organizzato da Assintel Digitale, molto interessante e come imprenditore anche molto incoraggiante.
L’introduzione di Maria Grazia Mattei, responsabile del gruppo Assintel Digitale, ha sottolineato con forza come le imprese che in questo momento mostrano una piú forte vocazione digitale possano rappresentare il propulsore per l’intero sistema paese verso la modernizzazione.
Come aziende portatrici sane di innovazione e voglia di sperimentazione, le imprese digitali possono ricoprire un ruolo di trascinatori verso un futuro di rilancio economico, attraverso nuovi paradigmi e modelli di business.
In particolare sono spesso le aziende che nel passato erano già coinvolte nel settore IT che oggi mostrano maggiore attenzione al digitale e alle sue opportunità commerciali. Questo il motivo per cui sono proprio aziende di questo tipo che possono sensibilizzare le istituzioni a riconoscere le esigenze di innovazione e infrastrutture necessarie per supportare il digitale e creare la giusta attenzione affinché anche le normative si adeguino e siano da facilitatori e non da freno allo sviluppo.

L’intervento successivo é stato preparato e brillantemente illustrato da Cossimo Accoto, autore dell’ottimo libro Social Mobile Marketing edito da Igea, e collaboratore di OpenKnowledge.
Il titolo dell’intervento era già di per sé intrigante: Innovazione digitale tra spazio e codice, quando i bit tornano a casa. Lo sviluppo del ragionamento ancora di piú. Una riflessione molto acuta sul rapporto tra mondo reale e mondo digitale e di come attraverso lo scambio continuo tra queste due dimensioni stia cambiando in modo radicale la vita, la diffusione della conoscenza e la cultura sia in fase creativa che di fruizione.
La constatazione é semplice, ma molto potente: i bit non vivono in un iper spazio, come vagheggiato dai testi di fantascienza, bensí vivono e interagiscono in modo molto stretto nello spazio fisico, con lo spazio fisico.
Fino agli anni 2000 si é cercato di portare il mondo nei computer, oggi invece si é passati a portare il computer nel mondo. Cellulari, tablet, dispositivi mobili in genere viaggiano nel mondo, registrano il mondo, aggiungono informazioni sul mondo e accompagnano l’utente nella vita quotidiana e nella sua interazione con lo spazio circondante.
Quindi, non é affatto vero che il digitale distrugga lo spazio o abbatta i confini, il digitale nello spazio in cui viene vissuto, produce lo spazio stesso e lo modifica, offre informazioni nuove, completa le percezioni e accresce la conoscenza.
Lo spazio quando c’é codice digitale é in costante divenire, si modifica.
Lo spazio cambia modo di essere considerato e percepito, gli oggetti diventano computer e offrono informazioni nuove sullo spazio. Non é neppure più necessario avere la tastiera per controllare un calcolatore, ormai bastano semplici movimenti del corpo o le percezioni attraverso i 5 sensi.
I sistemi che offrono l’esperienza della realtà aumentata e la possibilità di realizzare prototipi fisici da idee digitali, grazie alle stampanti 3D, rappresentano davvero una forma avanzata di interscambio accrescitivo tra bit e atomi. Un discorso che raccoglie in parte le riflessioni di altri autori come Chris Anderson nel libro Makers.

In coda a questa parte formativa, l’incontro é proseguito con la presentazione delle competenze e delle attività di alcune aziende già impegnate a fornire servizi digitali di eccellenza.
Una serie di suggerimenti soprattutto di strumenti utili alla comprensione dei fenomeni e delle conversazioni che avvengono in rete e al suggerimento delle attività da mettere in campo per emergere e incrementare il business. Meccanismi utili per chi come noi di 39Marketing, agenzia di web marketing di Milano fornisce soluzioni di content management, attraverso la redazione di testi basati su tecniche di web copywriting adottate per stimolare relazioni commerciali.

Mi piace in particolare segnalare alcune aziende come Fabersystem, divisione Thinksmart, dedicata alla creazione di strumenti che consentono di comunicare in rete attraverso la formula dell’incentive capace di muovere le persone; e Freedata in grado di evolvere da strumento di monitoraggio e statistica a partner in grado di trasformare la social intelligence in azione di marketing digitale e social

Un’ultima considerazione: é stato bello vedere come inaspettatamente l’audience dell’incontro, cosí legato al mondo digitale e innovativo, non fosse affatto appannaggio di giovani imprenditori, nati già digitali, bensí abbia visto protagonisti parecchi imprenditori o dirigenti con una lunga esperienza sulle spalle. Voglio pensare che sia sintomo di quanto il digitale non sia solo per le future generazioni, ma abbia già trovato la sua strada anche in coloro che hanno capito quanto possa essere di supporto al business e ne possa rappresentare il fattore chiave di successo. Per usare l’espressione di uno dei partecipanti all’incontro: oggi ROI significa Risk of Inaction.

Rischia chi non comprende che il mondo e i modelli di business stanno cambiando grazie al digitale. L’errore più grosso è abbandonarsi alla miopia e non muoversi per trovare la propria strada in questo flusso in evoluzione.

Pubblicato da 39Marketing - Donatella Ardemagni

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