Knowledge Graph di Google come cambierà il posizionamento organico dei siti?

Testo tratto da: Wired

knowledge Graph“Ieri Google ha annunciato l’introduzione all’interno del motore di ricerca di Knowledge Graph, uno strumento in grado di rendere più intelligenti i risultati delle nostre ricerche attraverso la combinazione di dati correlati agli oggetti delle stesse ricerche e all’utilizzo effettuato dagli utenti dello strumento di ricerca. Questa funzione raccoglie dati correlati a un oggetto, un personaggio, un luogo, un film e via dicendo. Cose come, per esempio, la data a il luogo di nascita o le opere per cui un personaggio è famoso. Google mette poi questi dati in relazione con le ricerche compiute dagli utenti per offrire ulteriori risultati di ricerca contestualizzati. La funzione arriverà a breve anche da noi, come ha confermato Google Italia.
Per prepararsi al lancio Google ha “studiato” oltre 570 milioni di oggetti e 18 miliardi di relazioni fra questi. Alla base ci sono fonti pubbliche come Freebase, Wikipedia e il CIA World Factbook. Knowledge Graph trasforma di fatto il concetto di semplice motore di ricerca, basato sulla corrispondenza di parole chiavi alle interrogazioni dell’utente, in quello di motore di ricerca intelligente con un’operazione che lungi dal decretare per l’ennesima volta la fine della search engine optimization (SEO) imporrà notevoli modifiche ai gestori dei siti. La direzione è quella assunta con gli ultimi aggiornamenti come Panda e Penguin, volti a privilegiare i siti ricchi di contenuti di qualità. […]
Hubspot sottolinea che è difficile dire oggi come Knowledge Graph impatterà il mondo SEO, ma che l’unica regola che vale è che sarà sempre più necessario scrivere per gli umani piuttosto che per i motori di ricerca.
Cosa cambia quindi? L’utilizzo di dati interconnessi da parte di Google rende il contesto e le ricerche correlate, una funzione per altro presente da tempo, decisamente più importanti. Insomma, con knowledge graph cresce l’importanza del contesto e cala quella delle keyword perché Google tende sempre più a penalizzare l’eccessiva ottimizzazione basata su queste. […]”

Alla prova dei fatti, questo cambiamento ad oggi su Google Italia è ancora poco visibile, ma di sicuro la strada è tracciata verso un sempre maggior potere dei contenuti sulle fredde tecniche SEO.

Una strada che rende necessario alle aziende, sempre più sensibili ai benefici di essere in rete, riflettere bene sulle proprie competenze e innescare un dialogo con il mercato producendo contenuti di qualità sui propri prodotti o servizi.

Una volta di più si deve ribadire che la logica della pagina web – brochure è perdente e poco efficace. Vincenti invece sono la condivisione di esperienze, l’approfondimento delle tematiche professionali risolte dai prodotti, ecc.

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Pubblicato da 39Marketing - Donatella Ardemagni

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