Marketing Online: scegliere un’agenzia o un team esterno?

Che l’azienda sia nuova (startup), o sia in crescita, o debba essere “reinventata” dal punto di vista della comunicazione, ha bisogno di pensare a come promuoversi in modo efficace, misurabile e professionale.

La scelta è fare tutto in casa o coinvolgere un’agenzia?

Ecco i lati positivi dello scegliere una agenzia esterna:

1) Non è necessario assumerla, formarla e controllarne l’attività in modo continuo
Uno degli aspetti più dispendiosi in termini di tempo nell’assumere un collaboratore interno sono la selezione, la formazione e la riorganizzazione del lavoro, (gli ultimi due aspetti sussistono anche affidando la comunicazione ad un dipendente già in azienda). Alcune aziende spendono mesi sul processo di formazione di un solo collaboratore.
Con un’agenzia, è tutto un altro rapporto. La fase di selezione è più semplice, non c’è formazione né la gestione operativa quotidiana. In questo modo le risorse interne sono libere di seguire altri aspetti importanti dell’attività aziendale!

2) Si risparmiano un sacco di soldi
Una delle prime domande che gli imprenditori chiedono quando si cerca di stabilire se scegliere un’agenzia o un team in-house è: “Qual è la differenza di prezzo?” Scegliere un’agenzia è molto meno costoso. Costi del personale e costi di strumenti per realizzare le attività di marketing sono a carico dell’agenzia, non dell’azienda!

3) Si può contare su un team di professionisti esperti e formati
Se si decide di assumere un’agenzia, non si avrà a propria disposizione un solo esperto, ma un team di professionisti specializzati nelle diverse aree del marketing digitale!

Se l’assunzione di un’agenzia è interessante per la tua attività e la tua valorizzazione sul mercato, sceglila con cura, assicurati di sapere quali domande porre e cosa cercare in una società di marketing digitale per trovare il partner giusto per il tuo business.

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Google AdSense: monetizzare i vostri contenuti

Quanti decidono di mettere nero su bianco i propri pensieri, le proprie esperienze e le proprie idee in blog e siti? Tanti!

Quanti siti, blog e canali Video diventano famosi e con un grande seguito? Tanti!

Ecco perché da autori si può facilmente diventare anche editori e ospitare pubblicità sui propri siti e blog.

Google AdSense è in assoluto lo strumento più facile da usare.

Nato oltre 12 anni fa, è ancora una delle opzioni migliori e più affidabili per monetizzare il proprio successo e la popolarità in rete.
AdSense è ancora, nonostante la concorrenza, un vero colosso della pubblicità online, capace di genere enormi vantaggi a chi decide di usarla sia come inserzionista che come editore.

5 validi motivi per ospitare annunci Google AdSense nel proprio sito o blog

1 – Sfrutta il tuo pubblico
Se hai capito come creare traffico verso il tuo sito web, allora sei già sulla strada della monetizzazione online.
Potrete che tipo di annunci ospitare e sarà Google AdWords a pubblicare pubblicità relative ai temi trattati nel sito, dunque un servizio non invasivo per voi come autore e per i lettori.

2 – Se vuoi ospitare annunci sponsorizzati scegli la rete Google AdSense: è il meglio
Come ha confermato ancora recentemente il Wall Street Journal: La spesa globale per gli annunci digitali ha superato i 170 miliardi di dollari nel 2015: Google ha gestito il 55% di quella spesa.
Questo significa che Google gestisce le CPC (cost per click) migliori per garantirsi entrate interessanti e promuovere gli annunci con migliori potenzialità di conversione (di click).

3 – Se vuoi testare l’impatto degli annunci puoi fare degli esperimenti
Ci sono molte funzionalità di Google AdSense da provare per evitare errori. Il posizionamento degli annuci, il numero il tipo di inserzionisti e di messaggi da accettare, ecc.

4- Content Marketing e Indicizzazione Google
In base agli annunci che Google AdSense deciderà di pubblicare sul tuo sito comprenderai la profondità con cui Google lo abbia indicizzato e classificato.
Una verifica importante per migliorare il tuo programma di content marketing.

5- E’ lo strumento leader e in sviluppo continuo
Google grazie alla raccolta dati delle ricerche e delle navigazioni online con Google Chrome ha i migliori dati e le migliori risorse per gestire la pubblicità contestuale in modo preciso e orientato al lettore.

Non stiamo sostenendo che siano guadagni facili, ma Google AdSense è un interessante strumento di remunerazione per coloro che gestiscono siti di news online o blog e siti personali in cui la pubblicità possa essere vista come contenuto complementare interessante (e non invadente) per il pubblico di lettori.

Cosa ne pensate?

Il #buongiorno di 39Marketing – 12 – il risveglio del Content Marketing

Domenica 17 aprile


Venerdì 15 aprile


Giovedì 14 aprile


Mercoledì 13 aprile


Martedì 12 aprile


Lunedì 11 aprile

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Il Content Marketing e le Google AdWords

Dynamic Search Ads

Forse non tutti sanno che, diversamente dalla maggior parte degli annunci di testo, mirati alle ricerche per parole chiave, esiste la possibilità di impostare le Google AdWords per contenuto, usando le Dynamic Search Ads nella rete di ricerca.

Le Dynamic Search Ads in pratica creano in automatico annunci basandosi sulla scansione dei contenuti dell’intero sito web da promuovere o di specifiche pagine selezionate, a cura dell’algoritmo di Google.

Questo significa che non c’è bisogno di creare elenchi di parole chiave, annunci ad effetto o landing page specifiche, ma è sufficiente curare i contenuti del sito web per offrire informazioni di valore, interessanti e consistenti.

In questo modo il posizionamento organico e quello a pagamento tendono a convergere in un unico obiettivo: la visibilità nei primi risultati di ricerca sfruttando l’algoritmo di Google capace di indicizzare i contenuti e proporre i migliori per ogni ricerca.

Chi dovrebbe usare le Dynamic Search Ads?

  1. Tutte le aziende che hanno già investito sul content marketing o lo stanno facendo e che quindi hanno siti web ricchi di contenuti potranno avere risultati migliori usando le Dynamic Search Ads.
  2. Tutte le aziende che hanno siti con contenuti in evoluzione lenta, ad alto valore informativo e non focalizzati sulla vendita online.
    E’ necessario infatti dare il tempo a Google di indicizzare con cura i contenuti, ecco perché devono essere stabili.

Quali i vantaggi nell’usare le Dynamic Search Ads?

  1. Certamente uno dei principali vantaggi è la semplicità nella creazione delle campagne per cui non sono necessari elenchi di parole chiave e relativi gruppi di annunci
  2. Aggiornamento dei contenuti delle campagne al variare i contenuti del sito web
  3. Creazione di annunci rilevanti, con titoli generati dinamicamente con le parole chiave migliori per rispondere alla ricerca del potenziale lettore. Quando la ricerca di un cliente è rilevante rispetto ai contenuti del sito web, Google genera in modo dinamico l’annuncio con un titolo pertinente e interessante, con un numero di caratteri anche leggermente superiore agli annunci di testo standard.
  4. Le Dynamic Search Ads possono aiutare a ottenere ulteriore traffico e interesse, promuovendo il business verso un pubblico più ampio di quello raggiungibile con una campagna di targeting per parole chiave.

Nelle Google AdWords, quando si entra nell’asta per guadagnare visibilità, il ranking di un annuncio Dynamic Search Ads è determinato nello stesso modo degli annunci basati su parole chiave. Si basa su l’offerta per il costo per clic (CPC) impostato e sul punteggio di qualità.
Infine, anche gli annunci Dynamic Search Ads possono essere arricchiti dalla funzione presente in Google AdWords Estensioni Annuncio per dirigere il traffico su pagine specifiche.

Un’occasione di più per verificare come il Content Marketing sia una strategia efficace a 360° per la promozione a pagamento e per quella organica o per merito.

Cosa ne pensate?

Il #buongiorno di 39Marketing – 11 – il risveglio del Content Marketing

Domenica 10 aprile


Sabato 9 aprile


Venerdì 8 aprile


Giovedì 7 aprile


Mercoledì 6 aprile


Martedì 5 aprile


Lunedì 4 aprile

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9 elementi essenziali che ogni strategia di content marketing dovrebbe includere:

Quali sono gli elementi fondamentali per un piano ragionato di Content Marketing?

Vediamoli passo a passo

1) Obiettivo: Perché creiamo contenuti di marketing? Che cosa vogliamo ottenere?

Si dovrebbe essere sempre chiari con se stessi su ciò che si vuole raggiungere ogni qual volta si crea un contenuto. Ecco perché bisogna anche pensare a come poter misurare in modo oggettivo, numeri alla mano, se lo si è raggiunto o meno.

2) Destinatari: A chi scriviamo?

Identificare il vostro cliente tipo con gli attributi come ruolo nella società, responsabilità, età, interessi, predisposizione alla ricerca in rete di informazioni.

L’identificazione del gruppo target è spesso sottovalutato, e si finisce per pubblicare fantastici contenuti rivolti ad un pubblico assolutamente sbagliato e per questo poco sensibile. Ecco perché talvolta i risultati del content marketing sono pochi e di bassa qualità.

3) Definiamo la storia: come possiamo raccontare il nostro contenuto?

Quale trama della campagna di content marketing possiamo creare? Stiamo aiutando i (futuri) clienti con white paper relativi al nostro argomento “forte”? Stiamo condividendo testimonianze, studi di casi riguardanti il ​​prodotto? Questi sono solo esempi, per ogni contenuto dovremo trovare il formato migliore per poterlo esprimere e per essere interessanti per il target tipo.

4) Il contenuto e i formati giusti: che tipo di content marketing ci serve? Immagini, Video, Testi?

Dipende molto dagli argomenti che trattiamo e dal tipo di target a cui scriviamo, dal budget disponibile e dagli altri canali di comunicazione che usiamo.

5) Creiamo attività di Content Marketing per ogni fase del processo di acquisto di un potenziale cliente.

Il Piano di Content Marketing serve proprio a verificare di creare informazioni utili a interessare, convincere, convertire lettori in contatti commerciali, a produrre materiali utili ad accorciare il processo di decisione prima dell’acquisto, e a mantenere fedele il cliente acquisito attraverso un approccio di social customer care.
Il content marketing deve coprire i tre momenti: consapevolezza, valutazione, acquisto

6) definiamo e condividiamo il piano (calendario) di content marketing

La qualità conta sicuramente nell’attività di marketing digitale, ma la frequenza regolare nella pubblicazione e diffusione di nuovi contenuti è altrettanto importante.

Infine, il piano di contenuti deve aiutare a controllare di creare contenuti su tutti gli argomenti chiave e dedicati a tutti i target di riferimento e alle varie fasi del processo di acquisto.

Condividere il calendario editoriale aiuta i colleghi a segnalare nuovi argomenti e a fornire in tempo le informazioni necessarie.

7) Organizziamo la distribuzione dei contenuti pubblicati

Creare contenuti senza pianificarne la distribuzione è come servire a tavola il pranzo domenicale dimenticando di chiamare i commensali…..tanta fatica per nulla!

Ci sono molti modi per diffondere i contenuti prodotti e pubblicati: i social network, i siti di news online, la pubblicità a pagamento, l’e-mail marketing.

L’importante è che da più fonti si arrivi al vostro contenuto pubblicato sul sito web o sul blog, ad esempio.

Ogni tipologia di contenuto avrà la sua forma di diffusione specifica, da provare e migliorare di volta in volta.

8) Misuriamo il successo e i risultati

Misuriamo tutto e utilizziamo i risultati per regolare e ottimizzare la strategia, passo a passo.

Una buona strategia, non è mai per sempre. Troppe cose cambiano come i canali di distribuzione, gli interessi del pubblico, e la reputazione e la posizione del nostro marchio nel mercato di riferimento. Mai accontentarsi dei risultati raggiunti, c’è sempre qualcosa da fare di meglio per ottimizzarli.

9) Siamo coerenti e perseveranti

La mia idea è che molte delle aziende che sono scontente dei risultati ottenuti con il content marketing dipenda dal fatto che si aspettano di ottenere tutto subito.
Teniamo sempre a mente, che il successo nel content marketing dipende in gran parte da persistenza, pazienza, e coerenza nella proposta di contenuti originali, di valore e qualità. Realisticamente le campagne di content marketing di successo a volte necessitano di mesi per raggiungere i risultati desiderati.

E voi cosa ne dite?

I dati che contano nel Content Marketing

La differenza tra webcopywriter e content marketer? La cura nella raccolta e nella analisi dei dati dei risultati ottenuti.

Quali sono i dati da raccogliere e monitorare? Dipende dagli strumenti di content marketing digitale che usate.

Di seguito una chiarissima infografica realizzata da Curata Marketing Sofwtare.

 

 

Cosa ne dite? c’è tutto?

Buon lavoro!

Lavorare in Team sui Social Network Aziendali

La strategia social di un’azienda non è un’isola lontana dal resto dell’attività di marketing.

Ripensate i processi di comunicazione perché tutti i team coinvolti nella promozione e nelle vendite siano allineati e collaborino all’ottenimento dei risultati!

# 1: condividere le decisioni di pianificazione

Che la vostra azienda stia lavorando su campagne annuali o periodiche, attraverso canali tradizionali o digitali, il team Social dovrebbe essere coinvolto perché può apportare informazioni complementari e arricchire la dashboard strategica.

Per esempio i social media manager possono sapere e quindi condividere:

a) Posizionamento e opportunità di crescita in aree di mercato scoperte.
Per esempio, se dovete promuovere una campagna sconti, il team social è in grado di monitorare le strategie online dei concorrenti o i messaggi più interessanti per catturare l’attenzione dei lettori.
b) Oppure se servono dati per un nuovo posizionamento del marchio, i social manager che gestiscono community online e conoscono i forum di riferimento possono avviare campagne di test o sondaggi.

# 2: sostenere le nuove iniziative

I social media sono un ottimo palcoscenico per rafforzare qualsiasi attività di lancio di prodotti, marchi, promozioni. Il team che segue i social media può creare campagne a pagamento ad hoc, e creare partnership con influenzatori e sostenitori del brand.

In questo modo tutte le campagne promozionali saranno coerenti e allineate.

# 3: ottimizzare la diffusione dei contenuti aziendali 

La squadra che segue i social network aziendali, è in grado di valorizzare al meglio i contenuti promozionali e descrittivi dell’azienda e dei suoi prodotti.

I social media sono il canale migliore per allungare la vita di tutti i contenuti, grazie alle condivisioni, ai commenti e alla possibilità di trasformare i messaggi nella forma e nella diffusione.

# 4: sviluppare il pensiero Leadership di posizionamento

Molte marche hanno l’opportunità di sfruttare i socia media per costruire la propria leadership di mercato, attraverso i canali personalizzati con cui allacciare rapporti con influenzatori e sostenitori. I social media, attraverso le conversazioni spontanee, supportano in modo magistrale la creazione della reputazione e autorevolezza.

Conclusione

I social media sono una delle componenti dell’intero piano di content marketing digitale, le potenzialità offerte dal chiacchiericcio (buzz) dei consumatori sono immense e possono avere un impatto positivo sulle strategie aziendali e di promozione del brand. Saperle sfruttare bene e soprattutto saperle adattare perché supportino il raggiungimento degli obiettivi aziendali è una delle pietre angolari di qualsiasi content strategy!

Cosa ne pensi? Chi si occupa dei social network in azienda è sempre coinvolto e al corrente di tutte le attività di marketing e comunicazione?

Se i social media li segue un consulente esterno, riesci a coinvolgerlo nella pianificazione promozionale?

Il #buongiorno di 39Marketing – 10 – il risveglio del Content Marketing


Domenica 3 aprile

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Sabato 2 aprile

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Venerdì 1 aprile

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martedì 29 marzo

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Content Strategy e Content Plan

La Content Strategy è ciò che può fare la differenza tra successo e fallimento nell’era del marketing digitale.

La Content Strategy è democrazia applicata al marketing perché consente alle aziende di competere praticamente alla pari in rete, che si abbiano budget grandi o piccoli.

La Content Strategy aiuta il vostro business a distinguersi dalla concorrenza e ad emergere nel proprio mercato di riferimento grazie al valore informativo e alla qualità.

Così si organizza una Content Strategy? 

  1. Preparare un piano dei contenuti rilevanti per promuovere l’offerta dell’azienda e supportare gli obiettivi di vendita
  2. Decidere i canali di comunicazione su cui investire tempo e budget (se se ne dispone). La scelta avviene in base all’analisi di quali siano i più usati dal proprio target di riferimento. Se i vostri clienti sono altre aziende e avete un target business LinkedIn non può mancare tra le vostre scelte. Se vendete nel mercato retail Facebook, Twitter, Snapchat, Periscope saranno i vostri migliori alleati.
  3. Gestire un Blog o un VideoBlog a seconda dei contenuti da trasmettere e delle vostre capacità. Attenzione anche a verificare se il vostro pubblico preferisca leggere o guardare.
    Per avere successo con un blog è fondamentale avere un buon piano di contenuti, perché è facile iniziare a scrivere post per un blog, o scrivere di contenuti per il sito web, ma se non seguiamo obiettivi precisi risulteranno poco efficaci e poco coerenti tra loro e rispetto agli obiettivi di vendita. Stendere il calendario editoriale è la strada giusta da seguire.

Come si organizza il calendario editoriale e quali contenuti inserire?

Ecco qualche domanda che potrai usare come traccia per realizzare un solido piano di content marketing

  • Quali benefici si ottengono con i nostri servizi e prodotti?
  • Quali sono le domande che i clienti di solito ci fanno prima di acquistare?
  • Chi sono esattamente i nostri interlocutori? tecnici, esperti, sviluppatori, titolari e manager?
  • Cosa scrive e pubblica la concorrenza e la stampa di settore?
  • Quali sono i pregiudizi e i falsi miti del nostro settore di attività?
  • Come si possono attirare nuove persone verso i nostri argomenti e proposte?

Quanto scrivere e con quale frequenza?

Per i testi, in modo molto pratico, si può dire che la soglia media perchè Google indicizzi un contenuto è che questo sia lungo almeno 250-300 parole. Ai fini SEO, il contenuto deve essere minimamente quella lunghezza.

Generalmente i post del blog o gli articoli di una pagina del sito web possono variare tra la lunghezza minima per Google, e 2.000 parole o giù di lì.

Quando si scrivono testi lunghi, è fondamentale però chiedersi se davvero sia un argomento così interessante per i lettori e aiutare la lettura, dividendo il testo con sottotitoli, elenchi e paragrafi brevi, inserendo immagini.

Per quanto riguarda la frequenza, per un Blog bisognerebbe pubblicare almeno un post a settimana, per i siti web anche un pò meno, certamente molto di più per i social media, per cui è necessario prevedere un contributo al giorno almeno e tanta attenzione alle conversazioni in corso.

Content Strategy e il relativo piano di Content Marketing sono questione di organizzazione e pianificazioni. Bisogna solo partire bene con quest’ottica, i successi arriveranno!

Donatella Ardemagni – www.39marketing.it

 

 

Google cambia ancora: dove sono gli annunci AdWords?


Febbraio 2016: un altro nuovo cambiamento Google per non annoiarsi e rimanere concentrati sul posizionamento organico, a pagamento e la SERP.

Cosa succede?

A partire dal Venerdì 19 febbraio, gli annunci Google AdWords vengono visualizzati solo nella parte superiore e inferiore della pagine di ricerca, e contemporaneamente, però, Google ha aumentato il numero di annunci visualizzati da tre a quattro, se la query di ricerca è “altamente commerciale”.

Questo cambiamento servirà ad allineare l’esperienza di visualizzazione della pagina di ricerca da desktop con quella da mobile, anche se se l’aumento della quantità di annunci mostrato agli utenti da smartphone non è ancora certo sarà confermata.

Che cosa significa questo per il marketing digitale e gli utenti?

Per gli inserzionisti delle campagne PPC pagamento il cambiamento significa la necessità di migliorare il punteggio qualità dei propri annunci

La sfida per chi investe nel posizionamento a pagamento diventa quindi la capacità di ottenere le prime posizioni negli annunci, per avere la giusta visibilità.

Questo significa non solo competere sul costo per click, ma soprattutto migliorare il copy degli annunci e soprattutto la coerenza della pagina di approfondimento collegata ad ogni annuncio. Anche per le campagne PPC il content marketing diventa fondamentale!

Certamente, comunque, il costo per click medio si alzerà inesorabilmente, dando a Google maggiori profitti e rendendo la vita più difficile agli inserzionisti.

Resta sempre da tenere a mente che gli annunci laterali, dai conti fatti da Google stessa, rappresentavano solo il 14,6% dei Click su PPC, dunque una quota di click e impression davvero modesta, considerando che aumentando gli annunci in alto si perdono meno posti e che, essendo un cambiamento solo per le ricerche desktop,  la metà di tutte le ricerche online, l’impatto del cambiamento è il 14,6% / 2 = 7,3% delle query totali.

Per chi investe molto nel posizionamento organico, il tempo si mette al meglio!

Certamente si tratta di una rivincita per lo spazio occupato dai risultati in posizionamento organico, che acquisiscono migliore visibilità.

Per le aziende questo significa che lo spazio organico va conquistato con un serio programma di content marketing per rendere la propria offerta più visibile.

Cosa significa raggiungere il posizionamento organico in Google?

  • produrre contenuti di alta qualità che rispondano alle esigenze dei clienti
  • identificare gli argomenti più richiesti
  • produrre una varietà di tipi di contenuti, tra cui video, articoli e infografiche, per affrontare le questioni interessanti per gli utenti nel migliore dei modi
  • monitorare e misurare il progressivo successo nel posizionamento organico
  • verificare i tassi di interazione e conversione.

Oltre a produrre i contenuti per la rete di ricerca, sarà inoltre necessario dedicare tempo per sviluppare una forte presenza sui social media, che sempre più influenzano la pagina di ricerca in Google.

Quali sono le opportunità dei social media per il posizionamento organico? 

  • è possibile interagire direttamente con i vostri potenziali clienti attraverso le piattaforme di social media
  • è possibile rispondere alle domande degli interlocutori interessato, contribuendo a creare la propria immagine come un’autorità di settore
  • è possibile condividere e promuovere il suo sito web, e farne crescere il pubblico

Lo sappiamo, Google non ci lascia mai annoiare e stimola con continui cambiamenti. Un principio basilare su tutti: i cambiamenti vanno sempre nella direzione del miglioramento della qualità nella esperienza di ricerca degli utenti, e di questo ne siamo contenti.

Il miglior terreno su cui confrontarsi con progetti di Content Marketing seri ed efficaci!

Il #buongiorno di 39Marketing – 9 – il risveglio del Content Marketing


Domenica 20 marzo

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Sabato 19 marzo

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Venerdì 18 marzo


Giovedì 17 marzo

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Mercoledì 16 marzo

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Martedì 15 marzo

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Lunedì 14 marzo

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Il #buongiorno di 39Marketing – 8 – il risveglio del Content Marketing

social-419939_640Domenica 13 marzo

 


Sabato 12 marzo

 


Venerdì 11 marzo

 


Giovedì 10 marzo

 


Mercoledì 9 marzo

 


Martedì 8 marzo

 


Lunedì 7 marzo

 

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Perché le Google AdWords sono così famose e richieste dalle Aziende?

Semplice!

  • Perché se fatte bene funzionano.
  • Perché sono una scorciatoia al posizionamento organico
  • Perché si ottengono risultati di visibilità in breve tempo

Farle bene però non è così semplice.

E’, infatti, necessario saper maneggiare una serie di aspetti che contribuiscono in modo diretto al successo di una Campagna Google AdWords

  • saper gestire i 25 caratteri del titolo di un annuncio, e i 70 caratteri delle linee di descrizione inserendo un tema accattivante che porti il lettore a cliccare il link
  • saper definire con attenzione la pagina di atterraggio (landing page) per ogni annuncio Google AdWords. La Landing page deve
    1. essere contestuale e specifica al contenuto dell’annuncio sia nella parte leggibile che nell’uso delle parole chiave
    2. essere progettata per condurre il lettore, dopo aver ricevuto le informazioni, a compiere un passo successivo come scaricare un test, un e-book, contattare l’azienda, ecc.
  • saper tracciare i risultati collegando laccount Google AdWords con quello Google Analytics, per poter analizzare il comportamento dei cliccatori all’interno del sito: quante pagine leggono, per quanto tempo, la percentuale di frequenza di rimbalzo, ecc
  • saper valutare la campagna Google AdWords utilizzando la funzione Report interna, uno strumento che consente di ricevere via mail lo status dei risultati anche giorno per giorno
  • avere il tempo di ottimizzare la campagna grazie alle analisi dei risultati. Modificare gli annunci che funzionano meno, creare varianti di quelli che performano meglio, creare nuovi annunci usando le parole chiave più remunerative, investendo maggiormente sulla pubblicazione degli annunci su desktop o mobile, a seconda del vostro business.

E voi? Avete già fatto campagne Google AdWords? Sono state utili? Tutti i passaggi elencati sono stati utili?
comunica@39marketing.it

Il #buongiorno di 39Marketing – 7 – il risveglio del Content Marketing

calendar-1174839_960_720Domenica 6 marzo

 


Sabato 5 marzo

 


Venerdì 4 marzo

 


Giovedì 3 marzo

 


Mercoledì 2 marzo

 


Martedì 1 marzo

 


Lunedì  29 febbraio

 

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Content Marketing e Giornalismo: ci sono affinità?

Il Content Marketing ha delle affinità con il giornalismo? Il cronista e il marketer che crea contenuti per promuovere prodotti e professionalità hanno un compito simile?

In effetti, è facile trovare più di qualche somiglianza tra queste due professionalità.

Vediamone alcune

1) Focus su tempi e scadenze

Il giornalista, come il marketer, sa di dovere rispettare delle scadenze precise. Non può perdere una notizia così come nel content marketing non si può far passare troppo tempo tra un commento ricevuto su un articolo e la risposta, o lasciare lunghi vuoti tra un articolo e il successivo.
Nel marketing, come nella cronaca, il contenuto e le scadenze sono vitali.

2) Il valore delle domande

I giornalisti, come i marketer, devono saper porre delle domande ai loro interlocutori, per capire esattamente cosa comunicare e per indagare in profondità il tema.
Il Marketer sa che, soprattutto se non appartiene all’azienda, ma è un consulente esterno, deve fare le giuste domande per aiutare l’interlocutore a ricordare le cose principali da raccontare e per comprenderle a fondo. Solo in questo modo si avranno argomenti interessanti da raccontare in forma coinvolgente e un content marketing di successo.

3) Andare al punto della questione

I giornalisti come i marketer possono narrare in modo avvincente un evento, fare dell’affascinante storytelling, ma sanno che per essere davvero efficaci devono arrivare al punto della questione. Solo così possono aiutare i lettori a farsi un’opinione e ad essere interessati al contatto con l’azienda.

4) Lo Storytelling e il linguaggio evocativo

Giornalisti e marketer condividono la necessità di scrivere e rappresentare gli argomenti in modo semplice e chiaro, comprensibile da un pubblico non sempre tecnico, e soprattutto emozionante, per convincere e avvincere.

5) La curiosità verso il mondo

Giornalisti e Marketer devono essere sempre “all’erta”, avere uno sguardo aperto e curioso sul mondo. Solo in questo modo per loro è possibile trovare l’ispirazione per creare contenuti originali e innovativi, capaci di sorprendere e combattere la concorrenza.

Voi cosa ne dite?

Il #buongiorno di 39Marketing – 6 – il risveglio del Content Marketing

once-upon-a-time-719174__180Domenica 28 febbraio

 


Sabato 27 febbraio

 


Venerdì 26 febbraio

 


Giovedì 25 febbraio

 


Mercoledì 24 febbraio

 


Martedì 23 febbraio

 


Lunedì  22 febbraio

 

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Come generare nuovi contatti e accelerare il ciclo di vendita grazie al marketing online?

analytics-925379_960_720E’ possibile creare nuovi contatti o accelerare il ciclo di vendita con il marketing online?
La rete e i social network offrono certamente uno strumento di comunicazione gratuito che le aziende possono sfruttare al loro meglio, ma i risultati migliori nel marketing online arrivano quando

  • Si DEFINISCONO I TARGET che l’azienda vuole raggiungere, attraverso lo strumento di comunicazione online
  • Si INDIVIDUANO I DESTINATARI della comunicazione e dei contenuti
  • Si CREANO CONTENUTI adatti ad ogni gruppo di destinatari, e a tutte le fasi del ciclo di vendita: generazione contatto, richiesta informazioni, trattativa, vendita, customer care
  • Si PIANIFICA la pubblicazione dei contenuti creati su sito web e social media diversi, con linguaggi e tempi diversi, per poter raggiungere il massimo della DIFFUSIONE
  • Si MISURANO i risultati per migliorare ulteriormente i risultati nelle successive campagne.

Il Content Marketing è quindi il punto centrale nel processo di inbound marketing e diventa efficace se

  • Prima vengono scelti i giusti argomenti per supportare il raggiungimento degli obiettivi di vendita, e se si conoscono bene i destinatari a cui ci si rivolge.
  • Dopo la creazione dei contenuti essi vengono diffusi nel modo corretto, attraverso gli strumenti migliori e destinati ai giusti interlocutori, nella fase di acquisto in cui si trovano (valutazione, decisione, acquisto), e infine misurati i risultati.

Il Content Marketing diventa quindi chiaro non sia solo un compito del team marketing, ma come giustamente lo definiscono gli americani, diventa SMarketing (sales+marketing).

Gli obiettivi da raggiungere, per cui si crea il piano di contenuti a supporto, sono per lo più target di vendita, ecco perché il content marketing per essere efficace deve essere concordato tra marketing e vendite.

I temi e le leve che rendono unico un prodotto o un servizio sono individuati dalle vendite, mentre al marketing spetta il ruolo di scegliere le giuste chiave, di creare un racconto efficace (storytelling) e di scegliere i giusti strumenti per raggiungere il pubblico più ampio possibile.

In questo modo verranno generati nuovi contatti (lead), accelerati i cicli di vendita e soprattutto migliorata la customer care.

L’idea ti convince ma non sai come fare? Contattaci possiamo creare un percorso formativo per far crescere il tuo personale o lavorare al tuo fianco per realizzare un piano di content marketing efficace.

www.39marketing.it

Il #buongiorno di 39Marketing – 5 – il risveglio del Content Marketing

Domenica 21 febbraio

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Sabato 20 febbraio

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Venerdì 19 febbraio

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Giovedì 18 febbraio

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Mercoledì 17 febbraio

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Martedì 16 febbraio

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Lunedì  15 febbraio

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Perchè un’azienda dovrebbe aprire un blog?

wpvsbloggerBlog: sappiamo esattamente di cosa parliamo?

La cosa fondamentale da sapere è che “blog” e’ un termine che si è evoluto nel corso degli anni, in modo da assumere forme e utilizzi molto diversi tra loro.

Il Blog certamente non e’ più solo la scrittura di un post su WordPress o Blogger, anche Twitter e Tumblr sono piattaforme di blogging, anche Pinterest e’ uno strumento di blog per immagini – photoblog, Periscope e’ la soluzione piu’ semplice di video blogging, ma di esempi se ne potrebbero fare molti altri.

Il blog e’ diventato dunque una forma completa di content marketing con cui pubblicare e condividere testi, immagini, video in modo integrato con il resto della strategia di comunicazione aziendale.

Per una azienda cosa significa avere un blog?
Un blog aziendale diventa quindi una piattaforma di pubblicazione di contenuti dedicati a un settore e a un pubblico specifico. Il blog fornisce un canale tematico in cui raccogliere informazioni, offrire un punto di vista e spiegazioni professionali su un argomento e accogliere domande e discussioni con lettori interessati ad approfondire per decidere un acquisto.
Il blog e’ certamente uno strumento di marketing dai risultati a medio e lungo termine, ma offre dei risultati stabili e concreti.

Quali sono i vantaggi di un Business Blog?

  • Offrire un modo alternativo per promuovere il punto di vista dell’azienda
  • Incrementare la reputazione aziendale come leader specializzato di settore
  • Creare traffico qualificato e in target sul sito web aziendale, collaborando con la strategia di Search Engine Optimization (SEO).
  • Raccogliere nominativi per migliorare la mailing list usata per le newsletter
  • Generare nuovi contatti interessati a fare domande per capire meglio le informazioni lette

Come si parte con un blog aziendale?
E’ più facile di quanto si pensi. Con piattaforme come WordPress, LinkedIn, Blogger aprire un blog e personalizzarlo con la corporate image e’ molto semplice.

Quello che farà il successo è quanto si pubblicherá all’interno, seguendo un piano di content marketing capace di promuovere gli obiettivi aziendali al giusto pubblico.

E’ importante, infatti, non commettere l’errore di non avere un calendario di contenuti da creare secondo un ordine e un filo logico preciso, studiato per creare risultati positivi in termini di visibilitá in rete e nuove opportunitá di vendita.
Senza un calendario si finirá per scrivere sempre degli stessi temi o di contenuti non coordinati con quelli spinti dal piano di marketing.
Oppure si rischierà di non riuscire a publicare nulla per mancanza di tempo e di creativitá.

Come si misurano i risultati di un blog aziendale?
Le metriche da valutare per comprendere i risultati portati da un blog aziendale sono:

  • Numero di visitatori/lettori
  • Numero di click dal blog al sito web o ad una landing page di approfondimento/vendita
  • Numero di condivisioni dei post su social media e numero di commenti

Come potete immaginare, dopo aver letto quali siano le metriche per un blog, un blog non ha un impatto immediato e diretto sulle vendite, ma serve a generare traffico qualificato verso il sito web e landing page di approfondimento, studiate per convertire i lettori in potenziali clienti (lead)

Questo porta a riflettere ulteriormente sul tipo di contenuti che un blog debba ospitare: post dal taglio informativo, capaci di attirare chi in rete cerca informazioni da parte di esperti su determinati argomenti e tematiche.

 

Pensi che sia una buona idea aprire un blog aziendale, ma hai paura che sia un progetto troppo ambizioso? Contatta 39Marketing, potremo studiare un progetto formativo o una consulenza per accompagnarti passo passo in questa attivita’ di marketing online. Contatti